Nei primi del 1800, Gaspare Palermo scrisse la prima Guida “turistica” di Palermo. Riportiamo qui alcuni passi:
Vi era pure un bello e largo giardino che chiamavasi della Cuncuma, le di cui frutta erano squisite, e da ciò nacque il proverbio siciliano, che nel volersi esprimere la singolarità di qualche cosa, dicesi essere della Cuncuma.
Ed è probabile che la singolarità e l’eccellenza di quest’accezione fossero anche dovute al fatto che in questa zona albergasse la setta dei Beati Paoli, al tempo considerata portatrice di ordine e protezione. Di fatto “essere della Cuncuma” significava far parte di un “gruppo segreto” e, ad avvalorare questa tesi, sappiamo che questi vicoli sono stati sede di riunione dei Beati Paoli.
I Beati Paoli erano una setta, si pensa risalente al XII secolo, che sarebbe stata costituita, secondo il marchese di Villabianca, per controbattere lo strapotere dei nobili che amministravano la giustizia criminale nei loro feudi. I giardini della Cuncuma appartenevano nel 1500 alla famiglia Susinno, originari di Monreale, persone non propriamente pacifiche e tranquille. Giardini noti per la frescura e il profumo esotico dei loro frutti.
Ci troviamo tra via delle Sedie Volanti, via Judica e piazza Beati Paoli. Buona parte del sottosuolo è un intreccio di passaggi segreti sotterranei e cripte. La zona è nota anche come Tribunale dei Beati Paoli. Di fronte al giardino si erge la Chiesa di Sant’Oliva, con il suo misterioso pozzo, e a pochi metri, in via Judica, troviamo il ristorante di Gianfilippo Gatto e i suoi segreti culinari, i suoi sapori primordiali.
Proprio qui, svariati scritti e documenti storici testimoniano l’esistenza di un’osteria, la cui storia si perde nel tempo, che dava ristoro agli abitanti del quartiere: si chiamava A’ Cuncuma. Lo chef Vincenzo Pinto mentore di Chef Gianfilippo Gatto ha scelto il nome A’ Cuncuma e questa location per non dimenticare una storia durata secoli.
Via Judica fa parte di una zona riqualificata e ricca di chiese, segreti, vie dai nomi curiosi, locali, ristoranti e piccole botteghe. Non è difficile trovarla, passeggiando alle spalle della Cattedrale. Siamo della Cuncuma, custodiamo e proteggiamo l’antica arte dei sapori siciliani, e voi siete nostri ospiti d’onore, ogni volta che varcate la soglia della nostra piccola “grotta di sapori”.